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16 Febbraio 2018 Il team di ProntoPannolino Consigli, Dalla redazione

Paura del buio nei bambini: cause e rimedi per aiutarli a superarla e dormire meglio

La paura del buio è uno dei timori tipici dell’infanzia: nei primi anni di vita viene infatti considerata normale e addirittura fisiologica, mentre diventa patologica negli adolescenti e negli adulti (in questo caso si parla di aclufobia, nictofobia, scotofobia o ligofobia).

Nei bambini la paura del buio è caratterizzata da un livello crescente di ansia quando vengono lasciati soli con la luce spenta, generalmente quando arriva il momento di addormentarsi: non va però confusa con i terrori notturni, un fenomeno del tutto diverso che provoca agitazione e può sfociare in vero e proprio terrore nel bambino tanto da farlo apparire sveglio nonostante stia dormendo.

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Malgrado si tratti di un problema comune, non tutti i bambini manifestano la paura dell’oscurità: quando questo succede, normalmente si verifica attorno ai 2-3 anni, ovvero quando i bimbi sono abbastanza grandi da avere un’immaginazione fervida ma ancora troppo piccoli per saper distinguere tra realtà e fantasia.

Ma cosa spaventa i bambini che hanno paura del buio?

La paura è un sentimento del tutto normale sia negli adulti sia nei bambini: si manifesta quando siamo di fronte a qualcosa di nuovo, sconosciuto; spesso i piccoli che hanno paura del buio non temono l’oscurità in sé, ma piuttosto ciò che questa rappresenta (separazione dai genitori per dormire, mostri che si nascondono dove non li si può vedere, etc.).

Se per noi adulti può sembrare una sciocchezza, per loro è esattamente il contrario: anche se l’oggetto del loro timore non esiste la sensazione di paura è totalmente reale, le loro emozioni a riguardo quindi non vanno mai sminuite o derise.

Inoltre i bambini, in linea di massima, non hanno grandi preoccupazioni o problemi che gli tengano la mente occupata, soprattutto quando la giornata è finita: per questo è più probabile che quando arriva la sera la loro mente (e la loro fantasia) cominci a galoppare, e li renda più vulnerabili e timorosi.

Spessissimo infatti i bambini che hanno paura del buio sono completamente felici e spensierati durante il giorno e cominciano a cambiare atteggiamento (passando a essere più cupi, riflessivi e bisognosi di attenzioni) man mano che arriva la sera.

Questo problema spesso influisce negativamente sul risposo di tutta la famiglia: il piccolo fa fatica a prendere sonno oppure si sveglia continuamente durante la notte per chiamare la mamma o il papà, in alcuni casi di notte si verificano crisi di pianto e spesso il bimbo vuole dormire nel lettone con i genitori.

Come comportarsi quindi con un bambino che ha paura del buio? Vediamo insieme cosa fare e cosa non fare per aiutarlo in questo momento delicato!

Cosa può scatenare la paura del buio?

Per alcuni bambini la paura del buio non dipende da nessun detonante specifico, però ci sono dei fattori che possono provocare un maggior senso di ansia nel bambino quando arriva la sera:

  • TV: alcuni dei suoni che arrivano dalla TV per un adulto possono essere perfettamente normali mentre per un bambino possono essere molto spaventosi. Inoltre esiste sempre il rischio che, se non si sta attenti, il bimbo possa guardare programmi non adatti alla sua età (magari se sta guardando la TV con un fratello/sorella maggiore) e rimanere impressionato da qualcosa che ha visto o sentito.
  • Libri: leggere prima di andare a dormire ha tantissimi vantaggi per il bambino, ma dobbiamo stare attenti ai titoli che scegliamo; la sera è meglio evitare di leggere racconti di streghe, mostri o storie che trattano argomenti potenzialmente spaventosi per i piccoli.
  • Minacce: se siamo soliti dire al bimbo che “se si comporta male arriva l’uomo nero” (o simili), è normale che il piccolo si spaventi, soprattutto con l’arrivo della sera; minacce simili sono comunque da evitare, indipendentemente dalla paura del buio.

Cosa fare quando un bambino ha paura del buio

  • Comunicare: per il piccolo è importante sapere che siamo pronti ad ascoltarlo e siamo interessati a ciò che ha da dire; chiediamogli di parlarci delle sue paure ed ascoltiamolo con attenzione, ma non insistiamo se non ha voglia di parlarne. Spesso i bimbi preferiscono parlare delle loro paure di giorno, quando sono più rilassati e si sentono meno vulnerabili: può essere quindi un buon momento per fargli delle domande.
  • Essere rispettosi: ricordiamoci che anche se le sue paure a noi adulti possono sembrare sciocche, per lui sono molto serie.
  • Mantenere la calma quando gli si parla: quando comunichiamo con loro i bambini non prestano attenzione solo alle parole che pronunciamo, ma si basano soprattutto sul nostro linguaggio del corpo; se cerchiamo di tranquillizzarli ma ci notano ansiosi, agitati e per niente convinti, non riusciremo a calmarli, anzi, otterremo l’effetto contrario.
  • Aiutarlo a capire cos’è la paura: insieme al bambino possiamo cercare di dare un nome alla sensazione che prova, facendogli capire che è qualcosa del tutto normale.
  • Farlo sentire sicuro: è importante per lui sapere che la mamma e il papà sono al suo fianco per aiutarlo.
  • Usare una lucina notturna a bassa intensità per non farlo dormire completamente al buio (più avanti ne parleremo dettagliatamente).
  • Se il bambino ha un oggetto “di sicurezza” (un peluche, una copertina, etc.) possiamo darglielo per farlo sentire più sicuro quando arriva il momento di addormentarsi.
  • Lasciare aperta la porta della sua camera di notte: così il bambino sentirà che non ci sono barriere fra lui e mamma e papà.
  • Giocare insieme al buio: durante il giorno – quando i bimbi sono di norma più rilassati – possiamo anche fare dei giochi con la luce spenta usando delle torce che proiettano luce o immagini visibili solo al buio; in questo modo possiamo mostrare ai piccoli una versione “divertente” dell’oscurità (non bisogna forzarli però se vediamo che non desiderano giocare in questo modo).

Cosa non fare quando un bambino ha paura del buio

  • Umiliarlo, mortificarlo o minimizzare la cosa: la sua paura per lui è estremamente reale; se viene deriso o umiliato – oltre che spaventato – si sentirà anche in colpa e imbarazzato.
  • Perdere la calma: la paura del buio non si supera da un giorno all’altro; è un processo che richiede tempo e pazienza ma che, alla fine, si risolverà.
  • Non dare credibilità all’oggetto della sua paura: la sensazione di paura del bambino è reale, ma ciò che gli fa paura non lo è; quindi evitiamo di dire “controllo che non ci siano mostri sotto il tuo letto” perché altrimenti passiamo il messaggio che i mostri esistono e potrebbero essere sotto il letto.
  • Non guardare la TV o leggere libri di paura prima di dormire: è meglio stabilire una routine serale rilassante che lo aiuti a conciliare il sonno e ad andare a dormire tranquillo.

Dormire nel lettone: sì o no?

La maggior parte dei bimbi che hanno paura del buio di notte desiderano andare nel lettone di mamma e papà (se già non dormono con loro perché praticano il cosleeping) per sentirsi più tranquilli: ma è giusto lasciarglielo fare?

La risposta è: dipende. Dipende dall’età del bambino (a 2 anni non si hanno le stesse risorse per fronteggiare la paura che a 4 o 5) e dal livello di ansia del bambino.

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In ogni caso sarebbe meglio che, se il piccolo ha la sua stanza nella quale è abituato a dormire, continui a rimanere nel suo letto: farlo dormire con mamma e papà può essere utile nel breve termine ma così facendo rafforziamo in lui la sensazione che la sua camera è un posto di cui avere paura.

Piuttosto possiamo dirgli di chiamarci quando si sveglia, così possiamo andare noi in camera sua e rimanere accanto a lui finché non si sarà riaddormentato, per poi tornare in camera nostra.

E’ senz’altro stancante (dobbiamo svegliarci ed alzarci magari più volte durante la notte), ma aiuteremo il nostro bambino a stare tranquillo anche nella sua camera, dandogli gli strumenti necessari per imparare a combattere i suoi timori.

Luce notturna: come sceglierla?

Abbiamo detto che utilizzare una lucetta notturna può essere una buona idea per far sentire il piccolo più sicuro: l’ideale sarebbe scegliere una lucina di bassa intensità (7 watt al massimo) e posizionarla nella camera del bambino, senza che la luce venga puntata direttamente sul suo viso.

Perché è meglio usare una luce specifica e non la lampadina da comodino normale? Se veniamo esposti a una luce più o meno intensa il nostro cervello interpreta la presenza di luce come un segnale che non è ancora il momento di dormire, mantenendo quindi per più tempo lo stato di veglia; come conseguenza, abbiamo più difficoltà a prendere sonno.

Paura del buio: sintomo di un problema più profondo?

In alcuni bambini il timore del buio è fisiologico e non è altro che la loro immaginazione che “lavora troppo”; ci sono però altri casi in cui questa paura è la manifestazione di un disagio maggiore e, per risolverla, bisogna occuparsi della causa scatentante.

Alcuni eventi stressanti (nascita di un fratellino, traslochi, separazioni, disagio scolastico, morte, etc.) possono far aumentare il livello di ansia nei bambini che può manifestarsi – tra gli altri modi – anche con la paura del buio.

In questo caso bisogna appunto andare a lavorare sul disagio che causa l’ansia e, per farlo, possiamo chiedere aiuto a una figura professionale.

Quando chiedere aiuto?

La paura del buio in situazioni normali si risolve autonomamente quando il bambino ha circa 4 o 5 anni; se vedessimo che il problema persiste anche parecchio dopo questa età, se dovessimo notare che il bambino è davvero molto spaventato (tanto che la paura del buio peggiora significativamente la sua qualità di vita in generale) o se – come abbiamo detto prima – sospettiamo che il timore del buio sia la manifestazione di un disagio più grosso, possiamo rivolgerci al pediatra per capire se è il caso di cercare il supporto di una figura professionale.

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