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15 Maggio 2018 Il team di ProntoPannolino Primi mesi

Ittero neonatale o iperbilirubinemia: che cos’è, perché si verifica e come si cura?

Le prime ore dopo la nascita catapultano i genitori in un mondo di emozioni intense e per molti versi inedite, mentre per il bambino segnano l’ingresso in un mondo completamente nuovo, a cui il suo piccolo organismo ha bisogno di adattarsi piuttosto in fretta.

In pochi istanti il piccolo impara a respirare da solo; entro alcune ore riesce a bere e ad alimentarsi usando la bocca anziché attraverso il cordone ombelicale. Sempre nei primi giorni di vita, poi, anche il fegato si ritrova sottoposto a un carico di lavoro inedito: deve iniziare a smaltire da solo la bilirubina, mentre durante la gravidanza ci pensava la mamma con la placenta.

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Se la bilirubina non viene smaltita adeguatamente si accumula nel sangue e causa una condizione chiamata “ittero”: ma cosa succede quando un bimbo ha l’ittero? Andiamo a scoprire insieme quali sono le cause, i sintomi e i tipi di ittero più comuni.

Che cos’è l’ittero neonatale?

L’ittero, chiamato anche iperbilirubinemia, è un fenomeno che si manifesta nei bambini appena nati – tra le 24 e le 72 ore di vita – con una colorazione giallastra della pelle, delle gengive e della sclera degli occhi (la parte bianca).

E’ la condizione medica che – nei piccoli appena nati – più di frequente richiede un intervento medico o un ricovero; ne soffrono più spesso i piccoli nati pretermine, ma anche nei bimbi nati a termine è una fenomeno piuttosto comune.

Una statistica raccolta da SIN, la Società Italiana di Neonatologia, dice infatti che la iperbilirubinemia si manifesta all’incirca nel 60% dei neonati arrivati a termine, tanto che si parla anche di ittero fisiologico (quindi normale).

Quali sono le cause dell’ittero nei neonati?

L’ittero è causato da un accumulo di bilirubina nel sangue; la bilirubina è una sostanza di rifiuto giallo-rossastra che il corpo produce quando i vecchi globuli rossi vengono rimpiazzati da globuli rossi nuovi.

Quando è ancora nella pancia della mamma un bimbo elimina la bilirubina attraverso la placenta (anzi, diciamo che è la placenta che lo fa per lui); una volta nato questo compito passa al suo fegato che può metterci qualche giorno per abituarsi ed operare in maniera efficiente.

L’enzima del fegato che metabolizza la bilirubina alla nascita è ancora piuttosto immaturo quindi la difficoltà di smaltire questa sostanza nei neonati è normale anche se si tratta di è un fenomeno passeggero.

Che tipi di ittero neonatale ci sono?

Abbiamo già visto che l’ittero può essere definito anche fisiologico, ma questa condizione può essere causata da vari fattori e avere decorsi diversi.

Ittero fisiologico

E’ il più comune e non ha conseguenze gravi; di solito appare tra le 24 e le 72 ore di vita, il picco è tra il quarto o il quinto giorno e sparisce tra il decimo e il quattordicesimo giorno di vita.

Ittero patologico

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Si presenta circa 24 ore dopo la nascita, ha un picco di bilirubina più alto rispetto a quello fisiologico e può persistere per oltre due settimane; tra i sintomi spesso c’è anche pipì di colore scuro.

Ittero da latte materno

Non è altro che una “declinazione” dell’ittero fisiologico: si è visto che i bimbi allattati al seno sono più soggetti a manifestare l’ittero rispetto a quelli alimentati con latte artificiale.

Attenzione! Questo è normale e non è assolutamente un motivo per interrompere l’allattamento al seno che – anzi – dovrebbe proseguire con poppate ancora più frequenti (poiché il latte materno è lassativo e aiutando il bimbo a scaricarsi lo si aiuta anche a smaltire la bilirubina). L’allattamento al seno va interrotto solo in casi rarissimi e su indicazione del medico.

Ittero emolitico

E’ dovuto spesso a un’incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e figlio: quando si si verifica è perché la madre ha sangue Rh negativo, il padre Rh positivo e il bambino è Rh positivo.

Questa “incompatibilità” causa la malattia emolitica del neonato di cui l’ittero è solo una conseguenza, ma che causa altri problemi nel piccoli.

Come si diagnostica l’ittero neonatale?

Prima di tutto è possibile accorgersi della presenza di ittero dalla colorazione gialla di pelle, gengive e occhi.

Con gli esami del sangue poi vengono controllati i livelli di bilirubina che ci aiutano a capire di che tipo di ittero stiamo parlando e – se necessario – di realizzare un trattamento di supporto alla guarigione.

Alcuni ospedali sono provvisti di una sonda in grado di rilevare il livello di bilirubina nel sangue solo appoggiando la sonda alla pelle; se dovesse essere rilevato un alto tasso di questa sostanza però, di solito viene effettuato anche un esame del sangue per conferma.

Qual è il trattamento per l’ittero neonatale?

Dipende dal tipo di ittero con cui abbiamo a che fare: quando è fisiologico di solito non c’è bisogno di alcun trattamento perché si risolve da solo nel giro di qualche giorno.

Nei casi di ittero comunque nei giorni successivi alla nascita i livelli di bilirubina vengono tenuti sotto controllo perché in alcuni bimbi potrebbero alzarsi eccessivamente: la bilirubina, se accumulata in eccesso nell’organismo, diventa neurotossica e nei casi più gravi può avere conseguenze fatali o causare danni neurologici permanenti (come il kernittero o l’encefalopatia bilirubinica).

Nel decidere se è necessario trattare l’ittero, poi, si tengono in considerazione diversi fattori:

  • quanto alta è la bilirubina?
  • quanto si è alzata nei giorni di picco?
  • il bimbo è pretermine?
  • quanto tempo ha il bimbo?

Se l’ittero è in forma lieve può essere utile dare il seno o il biberon ancora più di frequente per fare in modo che il piccolo si scarichi un maggior numero di volte (la bilirubina si espelle attraverso le feci).

Se l’ittero si presenta in forma severa o mediamente severa i piccoli vengono trattati con la fototerapia, esposti quindi a speciali luci azzurre in un’apposita culla che aiutano a scomporre le bilirubina nella pelle.

Nei casi più gravi nei quali la salute del bambino è fortemente compromessa può essere necessaria una exsanguinotrasfusione, una pratica che prevede continue trasfusioni fino ad arrivare ad un ricambio completo del sangue in circolo.

In conclusione

C’è ben poco che possiamo fare per prevenire l’ittero ma, per fortuna, è una condizione che generalmente passa da sola; non solo, è anche facile riconoscerla e quindi la si può tenere da subito sotto controllo.

Tuttavia i bambini nati con ittero saranno di certo sottoposti a controlli più rigorosi durante le prime settimane di vita, in modo tale da avere sempre la sicurezza che tutto stia procedendo bene.

E’ importante anche ricordare che se l’ittero ha avuto un decorso fisiologico nei primi giorni di vita non ha strascichi sulla salute del bimbo a lungo termine.

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Etichettato con: cause ittero, ittero, ittero fisiologico, ittero latte materno, ittero neonatale
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