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22 Maggio 2017 Il team di ProntoPannolino Dalla redazione

I bambini non si picchiano: ecco cosa dicono le associazioni pediatriche a livello mondiale sulle sculacciate

Ancora tante persone ritengono che la “sculacciata” (o comunque le punizioni corporali come gli schiaffi) sia un metodo educativo efficace nell’educazione dei bambini: tuttavia questa pratica è addirittura illegale in oltre 30 Paesi del mondo (l’ultimo ad aver emesso una legge a riguardo è la Francia, nel gennaio 2017, mentre in Italia non vi è ancora una normativa specifica).

Eppure anche nel nostro Paese sono ancora tanti i genitori che ricorrono allo schiaffo o alla sculacciata  per disciplinare i figli: è ciò che emerge da “A MANI FERME – Per dire NO alle punizioni fisiche nei confronti dei bambini“, una campagna del 2012 di Save the Children secondo la quale un quarto dei genitori italiani ricorre a punizioni corporali e le considera educative.

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La decisione di un numero sempre maggiore di Paesi di rendere illegali le sculacciate o comunque i metodi disciplinari che prevedono l’uso della forza con i più piccoli è dovuta ai risultati di diversi studi sociali – portati avanti dalle organizzazioni mediche e scientifiche più prestigiose – secondo i quali non solo le punizioni corporali non hanno nessun valore educativo ma, anzi, possono causare danni a lungo termine nei bambini che le subiscono.

Ovviamente quando parliamo di punizioni corporali non ci riferiamo alla sculacciata che, magari, viene data una volta per esasperazione (e che fa immediatamente sentire in colpa la mamma o il papà che l’ha propinata): sebbene qualsiasi forma di forza contro i bambini sia da evitare è comprensibile che, nell’arco della vita, una sculacciata isolata in un momento di stanchezza estrema possa scappare.

L’importante in questi casi è scusarsi con il bambino e, comunque, non farlo diventare un gesto ricorrente: è infatti l’uso continuo delle sculacciate ad essere sconsigliato da tutte le associazioni pediatriche e sociali.

A continuazione abbiamo raccolto studi e documenti ufficiali redatti dalle organizzazioni sanitarie, sociali e pediatriche più importanti del mondo che dicono la loro sull’uso delle punizioni corporali con i bambini.

Ministero della Salute

Cominciamo con il nostro Ministero della Salute: come abbiamo detto prima in Italia non c’è una legge che regoli l’uso della disciplina corporale con i più piccoli, tuttavia il Ministero mette a disposizione la traduzione di un’informativa OMS sui maltrattamenti infantili.

In questo documento ci si concentra sui maltrattamenti più gravi (abusi di vario tipo) e non tanto sulle punizioni corporali utilizzate a fini “educativi”; può essere comunque una lettura utile reperibile a questo indirizzo.

Organizzazione Mondiale della Sanità

L’OMS è molto chiara a riguardo: le punizioni corporali – anche quelle inflitte per “disciplina” – violano il diritto dei bambini di essere rispettati come persone con una dignità e un’integrità fisica, senza contare che questo comportamento può dare origine a problemi di comportamento che potrebbero condizionare anche la loro vita adulta.

Aggiunge inoltre che la mancanza di una legge che tuteli i bambini dal subire punizioni corporali (intese come qualsiasi tipo di punizioni inflitte con l’uso della forza con l’obiettivo di causa dolore o fastidio seppur leggeri) in alcuni Stati rappresenta una breccia nel panorama internazionale dei diritti umani.

American Academy of Pediatrics (AAP)

Si tratta dell’associazione di pediatri più importante degli Stati Uniti: in questa “Guida alla disciplina efficace”  l’AAP dichiara che l’efficacia delle punizioni corporali sui bambini è molto limitata e che, infatti, questo comportamento può avere effetti collaterali dannosi.

Uno studio di questa associazione, confermato anche da una ricerca canadese, ha dimostrato come l’uso di schiaffi o sculacciate con i bambini (anche senza arrivare ad abusi più gravi) sia direttamente collegato a maggiori possibilità di sviluppare problemi comportamentali, ansia e portare all’abuso di alcool e droga.

Sculacciare o colpire i bambini è quindi estremamente sconsigliato e vengono incoraggiati metodi di disciplina alternativi per correggere i comportamenti negativi del bambino: possono essere utili (senza abusarne) i tempi di “time-out” (chiedere al bambino di sedersi in uno spazio diverso a quello in cui è avvenuta l’azione negativa, per pensare a quello che ha fatto), oppure togliere temporaneamente un “privilegio” (non fargli vedere la TV per quella sera).

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L’American Academy of Pediatrics sottolinea comunque che, nell’educazione dei piccoli di qualsiasi età, è fondamentale comunicare ascoltando i bambini e parlandogli, aiutando i piccoli a fare scelte corrette mostrandogli le alternative e loro disposizione e le conseguenze di ogni scelta, lodarli quando si comportano bene e fornirgli un modello educativo in cui i conflitti vengano risolti in maniera collaborativa.

National Association of Social Workers

Tradotto letteralmente significa Associazione Nazionale dei Lavoratori Sociali ed è un’organizzazione statunitense che fornisce guide, informazioni e risorse per coloro che lavorano nei servizi sociali.

Anche questa importante associazione si è espressa a riguardo delle punizioni corporali nell’infanzia con questo documento in cui dichiara che la filosofia di insegnamento e disciplina dev’essere umana e rispettosa dei diritti del bambino sia a scuola sia a casa.

Non è coerente, infatti, che non venga tollerata una sculacciata impartita a scuola da un insegnante ma venga tollerata se viene da un genitore; l’associazione ricorda inoltre che diversi studi hanno dimostrato che ci sono molti altri metodi disciplinari che promuovono comportamenti socialmente accettabili senza utilizzare la forza.

U.S. Department of Health and Human Services (HHS)

Si tratta del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e si occupa della salute dei cittadini: secondo un suo studio le sculacciate non sono efficaci poiché i bambini tendono ad apprendere maggiormente quando interiorizzano le ragioni per le quali un comportamento è sbagliato (cosa che non succede se vengono solo sculacciati).

Infatti la punizione corporale può insegnare ai bambini a comportarsi bene quando c’è la minaccia di una ripercussione fisica mentre, quando questa non c’è, i piccoli non vedono il motivo di comportarsi nel modo corretto (poiché non hanno fatto proprie le ragioni per cui un comportamento è sbagliato).

Inoltre la sculacciata è vista dal bambino come una violenza (vengono a tutti gli effetti colpiti per causare dolore, seppur lieve) da una persona adulta  a cui vogliono bene, che ammirano e rispettano. Per questo dopo essere stati sculacciati si sentono tristi, impauriti ed arrabbiati, una serie di sentimenti che interferiscono con la loro capacità di comprendere il messaggio disciplinare.

Infine, oltre ad aumentare la possibilità che i bambini manifestino tutta una serie di problemi (delinquenza e criminalità, una cattiva relazione genitori-figli, etc.) l’uso delle sculacciate insegna ai bambini che è ragionevole ed accettabile che si usi la violenza per ottenere ciò che si vuole e che la violenza fa parte di una relazione di affetto.

Royal College of Paediatrics and Child Health (RCPCH)

E’ il gruppo nazionale dei pediatri di tutto il Regno Unito che ha emesso un documento ufficiale in cui viene spiegata la loro posizione riguardo all’uso delle punizioni corporali con i bambini.

Secondo l’RCPCH questo metodo disciplinare ha effetti negativi sul benessere dei bambini sia nel breve che nel lungo termine; esistono infatti altri metodi disciplinari efficaci con un valore educativo molto maggiore.

Sculacciare o colpire un bambino minore di 18 mesi aumenta le possibilità di causargli un danno fisico maggiore di quello che pensiamo senza contare che il piccolo probabilmente non riuscirà a capire la connessione tra il suo comportamento e il fatto di essere sculacciato.

L’utilizzo di punizioni corporali nei bambini in generale è relazionato a un’incidenza maggiore di comportamento aggressivo nei bimbi di età prescolare e scolare; inoltre, più un bambino viene sculacciato più è probabile che, nella vita adulta, sperimenti episodi di rabbia portando la violenza anche nella propria vita sentimentale.

Canadian Paediatric Society

E’ l’associazione di pediatri nazionale canadese e si dimostra molto chiara: i bambini non vanno assolutamente sculacciati; l’obiettivo della disciplina non dovrebbe infatti essere quello di punire i bambini ma bensì quello di cambiare i loro comportamenti sbagliati, di sviluppare il loro autocontrollo e di stimolare la fiducia in sé stessi in modo tale che siano in grado di prendere decisioni guidate dal buon senso.

Di nuovo viene sottolineato come diversi studi abbiano dimostrato che non solo le punizioni corporali non siano efficaci, ma come possano causare un danno emozionale al bambino rendendolo spaventato, ansioso e diffidente.

Le sculacciate insegnano inoltre ai piccoli ad usare la forza fisica quando si sentono arrabbiati (se lo fanno gli adulti perché non dovrebbero farlo loro?) senza contare che la sculacciata non aiuta un bambino a cambiare il suo comportamento poiché lo porta a pensare che dopo essere stato colpito abbia “pagato” per ciò che ha fatto, e possa continuare a comportarsi come prima.

Anche uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal mette in evidenza che numerose ricerche hanno dimostrato che le punizioni fisiche aumentano il rischio di sviluppare comportamenti negativi che accompagneranno il bambino anche nella vita adulta.

Australian Psychological Society

Si tratta della società australiana di psicologia, un’associazione pubblica che rappresenta gli psicologi australiani: attraverso questo documento avverte i genitori che ci sono molti modi di educare i figli senza ricorrere alle punizioni fisiche.

Le sculacciate possono infatti portare il bambino ad avere problemi nel controllo del suo comportamento e non lo aiutano a comprendere la differenza tra una sua azione negativa ed uno positiva.

Infatti le punizioni fisiche fanno in modo che i bambini abbiano paura di disobbedire ai loro genitori quando questi ultimi sono presenti ma, quando sono lontani, sono portati a ripetere il comportamento negativo (perché la sculacciata non gli insegna il motivo per il quale un comportamento è sbagliato, gli insegna solo a non farlo in presenza degli adulti per non essere colpito).

Infine, l’uso della violenza con i bambini ha effetti negativi sulla qualità della relazione tra genitori e figli.

In conclusione

E’ evidente che tutte le associazioni di pediatri e psicologi più rinomate a livello mondiale sono d’accordo nell’affermare che le punizioni fisiche siano totalmente da evitare, anche se si tratta di gesti di lieve entità (che possono non fare eccessivamente male a livello fisico ma causare un trauma emotivo nel bambino).

Ma pensiamo all’uso della violenza in generale: qualsiasi adulto di buon senso sa che non deve colpire o schiaffeggiare un altro adulto (nonostante si senta arrabbiato o offeso) non solo perché altrimenti andrebbe incontro a ripercussioni legali ma semplicemente perché non si deve ricorrere alla violenza.

Partendo da questo presupposto colpire un bambino è un comportamento che va a maggior ragione evitato: si tratta di persone totalmente vulnerabili, incapaci di difendersi, che dipendono da noi al 100% e che da noi apprendono modelli di comportamento ed educazione.

Tutti i comunicati ufficiali che abbiamo visto in questo articolo sono d’accordo nel dire che le sculacciate sono inutili poiché quello che conta è il dialogo e la spiegazione da parte del genitore del perché un certo comportamento del bambino è sbagliato.

Tuttavia, è importante sottolineare che le punizioni fisiche sono sempre da evitare, anche se vengono accompagnate da una spiegazione verbale: colpire i bambini li umilia e gli fa perdere fiducia nell’adulto, interferendo con la comprensione del messaggio educativo ed insegnando al piccolo che che il ricorso alla violenza, sia a caldo che a freddo, è una delle risorse disponibili nel confronto con l’altro.

Uno studio dell’Università dell’Illinois ha dimostrato che anche prima dei due anni di età i bambini sono in grado di distinguere tra l’autorità basata sul rispetto e il potere che si basa sulla paura: attraverso una serie di esperimento si è reso evidente che i piccoli non considerano normale che vengano violati gli ordini impartiti da un leader rispettato anche quando quest’ultimo non è presente.

Quando, invece, gli ordini vengono impartiti da “un bullo” o comunque una figura che impiega la forza per farsi ascoltare per i bambini è del tutto normale comportarsi “bene” in presenza della persona ma disobbedirle non appena questa non è fisicamente presente.

Purtroppo ancora troppe persone sono portate e a pensare che le sculacciate siano un metodo educativo efficace e tollerabile poiché si è sempre fatto e, quindi, non possono essere “così sbagliate”: che un comportamento sia presente da sempre non significa automaticamente che sia corretto.

Fortunatamente gli studi scientifici e sociali ci mettono davanti ogni giorno a nuove scoperte che a volte mettono in discussione quelle che, fino a quel momento, sembravano essere delle certezze.

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