Protezione solare: qual è la crema più adatta ai bambini? Qualche consiglio per non scottarsi!

Per tanti di noi l’estate è sinonimo di vacanze e, spesso e volentieri, le vacanze sono sinonimo di mare: quando ci sono anche i bimbi, questo significa bagni nell’acqua cristallina, giochi con la sabbia e sole. Tutti sanno che è necessario proteggere la pelle dai raggi solari, soprattutto quella dei più piccoli, ma lo si deve fare solo quando si è in spiaggia?
Certamente no: applicare la crema solare è importante ogni volta che ci esponiamo al sole e, con i bimbi, bisogna prestare ancora più attenzione; che sia una passeggiata in montagna, un’escursione in campagna o una quattro passi in città, la crema è necessaria e va applicata sulle zone che rimangono scoperte.
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Questo vale anche per i bimbi nel passeggino o nella carrozzina: bisogna comunque tenere conto che – nei primi mesi – l’esposizione diretta ai raggi solari deve essere evitata e fino al secondo o terzo anno di età, è comunque meglio non esporre a lungo il bimbo al sole specialmente nei momenti più caldi della giornata.
E’ comprensibile tuttavia che, se parliamo di protezione solare, ci venga in mente il mare: è quando stiamo in spiaggia che passiamo più tempo all’aria aperta e con meno vestiti addosso. Ma quindi qual è la crema più adatta per i bambini? Ci vuole una crema solare con un alto fattore di protezione (50+); nel caso di dermatiti, problemi della pelle o pelle particolarmente sensibile, è meglio andare in farmacia per farsi consigliare un prodotto specifico.
E’ anche noto che i bambini più grandicelli non amino farsi mettere la crema: per questo con loro è meglio utilizzare una protezione solare spray, più facile da applicare e più leggera sulla pelle, mentre coi più piccini non avrete problemi a usare anche la classica crema.
Nel nostro PPStore trovate tutta una serie di prodotti per la protezione solare:
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- crema solare Trudi Kids protezione 50 +
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Si tende a pensare che, una volta applicata la crema solare, questa possa garantirci una protezione efficace per diverse ore: in verità, per evitare le scottature, bisogna ripetere l’applicazione circa ogni due ore e sempre dopo ogni bagno, anche se l’abbiamo messa prima di entrare in acqua (questo vale anche per le creme solari resistenti all’acqua).
A cos’altro bisogna stare attenti? Alle giornate ventose o nuvolose: con il vento è più difficile sentire il sole che ci scotta la pelle (soprattutto per i bambini che sono intenti a giocare e non se ne rendono conto) mentre le nuvole, nonostante coprano la luce del sole, non ne filtrano i raggi utravioletti che vi passano attraverso e possono causare scottature.
Oltre alla crema, è quindo molto importante evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata e, comunque, cercare di restare sempre all’ombra; ma cosa succede se, nonostante tutti gli accorgimenti, il nostro bimbo si scotta?
L’eritema solare si manifesta qualche ora dopo l’esposizione al sole ed è riconoscibile perché la pelle risulta calda, rossa e sensibile al tatto: se il bimbo si scotta è di fondamentale importanza toglierlo dal sole e non esporlo fin quando l’eritema non è passato; durante i giorni successivi possiamo proteggere la pelle del bambino con indumenti leggeri, come una maglietta a maniche corte di cotone bianco, e comunque cercare di mantenerlo sempre all’ombra.
Per alleviare il dolore di un eritema solare, possiamo applicare sulla zona scottata una crema idratante o un doposole rinfrescante, ad esempio lo spray Clinians doposole, il latte doposole Trudi Kids o il doposole Linea MammaBaby; inoltre, all’acqua del bagno (che dev’essere tiepida, non calda) possiamo aggiungere amido di riso che svolge un’azione lenitiva.
Se, oltre a essere arrossata, la pelle dovesse presentare anche delle bollicine, è meglio sentire il parere del pediatra che potrebbe consigliare una crema al cortisone; qualche giorno fa avevamo già parlato dei fattori a cui prestare attenzione quando andiamo in spiaggia coi bimbi: certo, ci vuole un po’ più di prudenza, ma il divertimento è comunque assicurato!
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