Ad aprile 5€ di sconto con il codice PPAPR24 su 1 ordine da almeno 40 €

Più tempo per te, più tempo con il tuo bambino

Visita il nostro sito!
< Torna al blog
16 Aprile 2019 Il team di ProntoPannolino Consigli

Cos’è l’oggetto transizionale? Ecco come l’oggetto preferito dei bambini diventa il “simbolo” della mamma

Nei primi mesi di vita i bambini possono essere un tutt’uno con la loro mamma: desiderano stare in braccio (quasi) solo a lei, piangono se esce dal loro campo visivo e – quando hanno bisogno di essere rassicurati – è soprattutto la mamma che cercano.

L’espressione “essere un tutt’uno” in questo caso può essere davvero usata alla lettera: tipicamente nei primissimi anni di vita i bimbi hanno un vincolo particolarmente stretto con la madre, tanto da percepirla come un’estensione di sé stessi.

Ad aprile per un ordine da almeno 40 euro sul nostro PPStore, 5 euro di sconto usando il codice PPAPR24

Scopri la promo!

La nostra natura vuole che alla nascita e per i mesi successivi i piccoli dipendano totalmente dalla madre per nutrimento, attenzione, calore, etc: questo rapporto da cui dipende la loro stessa sopravvivenza li porta ad essere spaventati, impauriti o ansiosi quando vengono separati dalla mamma, nonostante potrebbero sopravvivere anche senza di lei (se le cure vengono fornite da un’altra persona).

I bimbi molto piccoli non sono in grado di capire se l’assenza della madre è temporanea: per loro non averla semplicemente nel campo visivo può significare che se n’è andata per sempre e quindi scatenare un profondo senso di angoscia nonostante, nella realtà, la madre si sia assentata magari solo per pochi minuti.

E’ proprio per evitare che i bimbi sperimentino ansia o stress quando la mamma se ne va (o in altre situazioni delicate che vedremo più avanti) che può tornare utile un cosidetto oggetto transizionale che li sappia tranquillizzare: andiamo a vedere di cosa si tratta!

Cos’è l’oggetto transizionale?

L’oggetto transizionale è qualcosa che “sostituisce” la mamma quando questa non c’è: il piccolo lo tiene stretto e se lo porta in giro poiché diventa un simbolo della mamma che in quel momento non può essere presente.

Viene chiamato “transizionale” proprio perché aiuta i bimbi nella transizione emotiva (quindi nel passaggio) tra la dipendenza e l’indipendenza: può trattarsi di un peluche, di una coperta (è famosa quella di Linus, da cui il piccolo personaggio non si separava mai) oppure una maglietta della mamma, impregnata del suo odore.

Di solito un bimbo sceglie il suo oggetto transizionale tra gli 8 e i 12 mesi, per poi tenerlo con sé negli anni a venire: il piccolo lo associa alla mamma e per questo l’oggetto ha il potere di tranquillizzarlo e calmarlo sia in situazioni di stress sia quando la mamma non c’è (o anche quando questa è presente).

Perché l’oggetto transizionale calma i bambini?

Non sempre i piccoli lo usano per calmarsi in condizioni di stress: possono ricorrere al loro oggetto preferito anche per conciliare il sonno o per rilassarsi, anche se la mamma è presente.

I bimbi amano avere questo oggetto a portata di mano perché, di solito, è morbido e piacevole al tatto; talvolta – come nel caso di una maglietta della mamma – è piacevole anche all’olfatto, perché profuma proprio come la mamma!

Quando la madre non è presente l’oggetto funge come un sostituto: grazie a quell’oggetto la mamma può essere virtualmente presente e questo per i piccoli ha un grande potere calmante.

Quando usare l’oggetto transizionale?

Non dev’essere una decisione dei genitori, bisogna lasciare che il piccolo lo utilizzi quando lo desidera; ci sono comunque delle situazioni in cui l’oggetto transizionale può aiutare molto il piccolo a tranquillizzarsi (ed è quindi bene assicurarsi di averlo con noi), ad esempio:

Mentre alcuni bambini lo usano solo in situazioni di stress, per altri diventa un compagno inseparabile; anche in questo caso, non bisogna preoccuparsi ed è giusto lasciare che sia il piccolo a decidere quando usarlo.

Ad aprile per un ordine da almeno 40 euro sul nostro PPStore, 5 euro di sconto usando il codice PPAPR24

Scopri la promo!

Quando un bambino smette di usare l’oggetto transizionale?

Non c’è un momento esatto in cui i piccoli smettono di usare l’oggetto transizionale: di solito è un processo graduale, in cui il bambino comincia a usarlo sempre di meno fino a quando arriva un momento in cui non ne sente più il bisogno.

Tendenzialmente, comunque, i piccoli usano l’oggetto transizionale per diverso tempo; è quindi del tutto normale che un bambino possa arrivare a farne uso anche a 5 anni, o addirittura oltre.

E’ bene ricordare che se un piccolo ha smesso di utilizzare il suo oggetto preferito, possono verificarsi tutta una serie di condizioni che lo riportano a sentirne la necessità: un cambio di scuola, l’arrivo di un fratellino, un trasloco, una perdita in famiglia… Sono tutte situazioni che possono provocare grande stress al bambino e che, quindi, possono portarlo ad avere ancora bisogno del suo oggetto preferito.

Se vogliamo cercare di “disabituare” il piccolo all’uso dell’oggetto transizionale (perché è già grandicello, per esempio), non dobbiamo vietarglielo completamente, ma cominciare a limitarne l’uso solo ad alcune situazioni: ad esempio solo quando dorme, o quando deve andare all’asilo, o quando viaggiamo, etc.

Tutti i bambini hanno un oggetto transizionale?

No, non tutti i bambini scelgono un oggetto che li aiuta a tranquillizzarsi; possiamo regalare al nostro bimbo un peluche nella speranza che diventi il suo oggetto preferito e lo aiuti a calmarsi, ma è una decisione che non dipende da noi e che quindi non dobbiamo forzare.

Meglio averne sempre due!

Quando ci rendiamo conto che il nostro bimbo si è affezionato particolarmente a un oggetto, tanto da sceglierlo come suo inseparabile compagno, è meglio comprarne subito uno uguale per poterli usare a rotazione.

Così facendo se l’oggetto si sporca possiamo lavarlo mentre il bimbo utilizza l’altro; allo stesso modo, possiamo ricorrere al doppione nel caso l’originale si perda.

Attenzione però! I due oggetti vanno usati a rotazione affinché “invecchino” insieme: se il nostro bimbo amava una tartarughina di peluche che ormai era scolorita e spelacchiata, proponendogliene una uguale ma completamente nuova per lui non sarà lo stesso e non la accetterà di buon grado.

Se l’oggetto transizionale del nostro bimbo è una maglietta, una federa o una coperta possiamo tagliarla in due in modo tale da averne sempre un doppione disponibile.

In conclusione

Come accade anche per l’amico immaginario, avere un oggetto di transizione è del tutto normale e può anzi aiutare il bambino a vivere più serenamente alcune situazioni; non è un fenomeno preoccupante e non bisogna cercare di arginarlo.

Come abbiamo già detto, non tutti i bambini dimostrano di avere un debole per un oggetto che riuscirà a calmarli: alcuni forse preferiranno il ciuccio, altri si succhieranno il dito, e altri ancora non faranno niente di tutto ciò.

Ogni bambino è un modo a sé e, come sempre, è necessario rispettare i suoi tempi e comportarsi in funzione delle sue inclinazioni.

Hai trovato utile questo articolo? Vuoi scoprire altri approfondimenti sui temi più importanti legati a gravidanza, maternità e prima infanzia e ricevere periodicamente le ultime novità dal nostro blog?

Iscriviti alla newsletter, conviene!

Etichettato con: oggetto transizionale
Il team di ProntoPannolino

Siamo la squadra di ProntoPannolino, pronti ad aiutare tutti i neogenitori nella scelta dei prodotti migliori per bambini e bambine!

Le informazioni ed i consigli offerti su questo sito assumono carattere generale e prescindono da un esame specifico di singole problematiche soggettive e, pertanto, non sostituiscono in alcun modo i consigli del vostro medico curante o specialista. I suddetti contenuti, le informazioni ed i consigli offerti non sono da intendersi, pertanto, come universalmente idonee e/o corrette, nè come diagnosi e/o prescrizioni per problemi di salute. A tale riguardo si precisa che il sito prontopannolino.it non può essere ritenuto in alcun modo responsabile per le informazioni che dovessero rivelarsi soggettivamente inappropriate o involontariamente dannose per singoli soggetti
< Torna al blog